La salvaguardia dei diritti fondamentali, quali la garanzia dell’indipendenza della magistratura, costituisce valore intangibile per tutti gli Stati dell’Unione europea
La preservazione dello Stato di diritto implica la rigorosa separazione dei poteri e la chiara tutela dell’autonomia della Magistratura, la cui estraneità a ogni forma di condizionamento, soprattutto da parte del potere politico, è insita nei Trattati europei.
A rimarcare tali princìpi ha provveduto la Corte di giustizia, convocata nella Grande Sezione, al fine di enfatizzare la rilevanza della fattispecie sollevata dalla Commissione contro la Polonia, convenuta in giudizio, in base alla procedura di inadempimento ex art.258 TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea), a seguito dell’adozione di una controversa legge nazionale che limitava da 70 a 65 anni l’età pensionabile dei Giudici della Corte suprema, ingenerando una inattesa riorganizzazione dell’autorevole collegio e subordinando l’eventuale proroga dei componenti in carica ad una valutazione, strettamente discrezionale e per un triennio rinnovabile per un solo mandato, deferita alla esclusiva discrezionalità del Presidente della Repubblica.