DECRETO LIQUIDITA’: le nuove procedure e i finanziamenti per le esportazioni
Il sostegno, non solo finanziario, ma anche organizzativo, alla filiera delle esportazioni trova riscontro nell’appostamento di oltre 200 miliardi di euro, promananti dalla ripartizione, in somme equivalenti, dell’intero importo stanziato per il Decreto Liquidità.
Il settore viene interessato da una incisiva riforma, evidenziata dalla novella dell’art.1, comma 1, Legge 24 novembre 2003, n.326, dalla quale consegue l’istituzione del “Comitato per il sostegno pubblico all'esportazione". Presieduto dal Direttore generale del Tesoro e dal Direttore generale degli Affari esteri provvederà a deliberare il piano annuale di attività che definisce l’ammontare progettato di operazioni da assicurare, suddivise per aree geografiche e macro-settori, evidenziando l’importo delle operazioni da sottoporre all’autorizzazione preventiva del MEF, nonché il sistema dei limiti di rischio (Risk Appetite Framework - “RAF”).
Il Comitato disporrà delle nuove attribuzioni conferite alla SACE, cui è demandata la gestione effettiva degli interventi già definiti in:
- CREDITI per 200 MILIARDI, tutelati da apposita copertura assicurativa, imputata per il 90% allo Stato e per il residuo 10% alla medesima SACE;
- GARANZIE di 50 miliardi di euro agli esportatori, ponendo in immediata disponibilità fondi per ulteriori 50, in associazione a 200 stanziati per il 2021;
- FONDI ASSICURATI pari a 30 miliardi a supporto di piccole e medie imprese, inclusi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita Iva;
- ISTITUZIONE del FONDO di COPERTURA, ad esclusiva gestione SACE e sostenuto dai premi devoluti dal Ministero dell’economia e delle finanze (MEF).
Un contributo ulteriori di 8 miliardi, eventualmente rinnovabili, saranno distribuiti alle imprese, pubbliche e private, del settore navale, sia del trasporto civile sia della difesa, a ristoro degli oneri esponenziali sofferti dalla propagazione pandemica.