Decreto CURA ITALIA: nuovi criteri di determinazione delle pene
Il delicato settore della Giustizia, nelle sue complesse accezioni, ha già risentito dell’emergenza pandemica, tra le cause all’origine delle rivolte ingenerate da detenuti in alcuni Istituti penitenziari. Al fine di provvedere alle urgentissime riparazioni strutturali delle sedi interessate (Modena, Bologna e Frosinone nello specifico), si dispone lo stanziamento di 20 milioni da impiegare, obbligatoriamente entro il 2020, in deroga alle procedure stabilite dal Codice degli Appalti.
L’articolo 79 del Decreto, pur nella eterogeneità tematica distintiva, introduce nuovi criteri ai fini della determinazione delle pene detentiva stabilendo :
- la sottoposizione agli arresti domiciliari per chi non debba scontare oltre i 18 mesi di carcere;
- differenziazioni tra i condannati a pene residue di 6 mesi, cui sono concessi i benefici della domiciliazione restrittiva e chi sia obbligato a condanne da 6 mesi e 1 giorno sino a 18 mesi, per i quali è previsto il controllo mediante apposizione di braccialetto elettronico;
- l’applicazione procedurale semplificata, esperibile su iniziativa del Magistrato di sorveglianza oltre che su istanza sia dell’interessato sia del Pubblico Ministero;
- l’esclusione dalle formule alternative per i responsabili, con sentenze definitive, di reati ex art.4-bis dell’Ordinamemto penitenziario, incluse corruzione e concussione, delinquenti abituali, professionali e per tendenza, sottoposti a regime di sorveglianza particolare, soggetti privi di un domicilio effettivo e idoneo, in funzione della tutela delle parti offese dal crimine commesso.
E’ conferita la facoltà ai Tribunali di sorveglianza di sospendere, dal 9 marzo al 31 maggio 2020, i permessi premio e le semilibertà, unitamente all’invìto alle Direzioni delle strutture di reclusione di provvedere all’effettuazione dei colloqui tramite sistemi di videoconferenza o con incremento dei tempi di fruizione delle telefonate.